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Montare la storia

    Pietro Scalia è uno dei più importanti montatori cinematografici contemporanei. In un dialogo con Giacomo Papi racconta che cosa vuol dire montare una storia e costruire una narrazione per il cinema. Con la Scuola di scrittura Belleville e gli utenti di TYPEE.

    Pietro Scalia

    È uno dei più importanti montatori cinematografici italiani. Ha esordito nel 1987 come assistant editor nel film “Wall Street” diretto da Oliver Stone. Ha lavorato con registi del calibro di Oliver Stone e Ridley Scott, con cui ha firmato film come “Il gladiatore” (2000), “Hannibal” (2001), “Sopravvissuto – The Martian” (2015), “Alien: Covenant” (2017). Ha collaborato anche con Bernardo Bertolucci in “Piccolo Buddha” (1993) e “Io ballo da sola” (1996). Ha vinto l'Oscar per il miglior montaggio nel 1992 con Joe Hutshing per “JFK – Un caso ancora aperto” e nel 2002 per “Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto”. Ha avuto altre due nomination, nel 1998 per “Will Hunting – Genio ribelle” e nel 2001 per “Il gladiatore”. Nel 2015 ha montato e prodotto “La foresta dei sogni (The Sea of Trees)”, con la regia di Gus Van Sant.

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