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I due racconti di TYPEE Scelti da Belleville
(24 – 30 giugno)
Notte chiara, chiarissima
di Ne1s0n
Raffaele Titosperi è l’ultimo lampionaio della città. Al tramonto fa il suo giro, scaletta in spalla, accende le strade un lampione alla volta, con la pioggia di novembre, con l’afa di agosto. Poi, adesso, all’alba, a rovescio: i lampioni hanno lavorato bene, li mette a dormire. E inizia il lavoro vero, quello faticoso: pulire i vetri, riparare i becchi, sostituire le reticelle.
«Ohi, Titosperi!»
«Cavaliere! Mi avete spaventato!»
«Perdonatemi, Titosperi, sono un poco di fretta. Trovato niente di buono?»
Titosperi, sulla scaletta, fruga nel lampione appena spento. Con una spazzola raccoglie una manciata di insetti, piccoli, rigidi, mezzi bruciacchiati. Li porge con attenzione all’altro.
«Mah, ditemi voi. A me pare poca roba»
L’altro accoglie il raccolto notturno nella coppa delle mani guantate. Nella poca luce dell’alba studia i carapaci come gemme.
Una notte di festa
di Hollyy
Partendo dalla città arrivo fino al paese in volata. Poi, dopo la piazza principale, mentre dall’entrata della chiesa escono i fedeli sciccosi, proseguo girando a destra, verso la traversa che mi immette nella strada parallela. Attraverso la strettoia, andando piano, per evitare l’auto che potrebbe arrivare in senso contrario. Non si sa mai.
A destra il castello abbandonato, a sinistra le prime ville della Borgata Serra. Proseguo lungo i pendii delle colline: è tutto un fiorire di margherite, mentre tiro giù il finestrino e aspiro l’aria. I morti mi vengono incontro come quando ero ragazza.
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