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Lista delle principali scrittrici italiane dal Medioevo al Novecento

    La letteratura è un sostantivo femminile. Eppure le scrittrici sono state spesso trascurate o dimenticate dalla storia della letteratura.

    La storia della letteratura femminile in Italia è cominciata molto prima, almeno nel Quattrocento, e non si è ancora fermata.

    Veronica Gambara

    Veronica Gàmbara

    (Pralboino, 30 novembre 1485 – Correggio, 13 giugno 1550), poetessa.

    Mentre da vaghi e giovenil pensieri
    Fui nodrita, or temendo, ora sperando,
    Piangendo or trista, ed or lieta cantando,
    Da desir combattuta or falsi, or veri,
    Con accenti sfogai pietosi e feri
    I concetti del cor, che spesso amando
    Il suo male assai più che ‘l ben cercando,
    Consumava dogliosa i giorni interi.

    (V. Gàmbara, Rime, in “Rime di tre gentildonne del secolo XVI”, prefazione di Olindo Guerrini, ed. stereotipa, Milano, Edoardo Sonzogno, 1882)


    Vittoria Colonna

    (Marino, aprile 1490 o 1492 – Roma, 25 febbraio 1547), poetessa e nobildonna.

    Quando Morte tra noi disciolse il nodo,
    Che prima avvinse il Ciel, Natura e Amore,
    Tolse agli occhi l’oggetto, il cibo al core,
    L’alme congiunse in più congiunto modo.

    (V. Colonna, dal Sonetto XXII,)


    Isabella di Morra

    Nota anche come Isabella Morra (Favale, 1520 circa – Favale, 1545 o 1546), è stata una poetessa.

    La resero nota gli studi di Benedetto Croce, che la considerava una delle voci più autentiche della poesia italiana del XVI secolo, pioniera del Romanticismo.

    I fieri assalti di crudel Fortuna
    scrivo piangendo, e la mia verde etate;
    me che ‘n sí vili ed orride contrate
    spendo il mio tempo senza loda alcuna.

    (I. Morra, dall’incipit di Rime, a cura di Maria Antonietta Grignani, Salerno Editrice, Roma, 2000.)


    Gaspara Stampa

    (Padova, 1523 – Venezia, 23 aprile 1554), poetessa.

    Voi, ch’ascoltate in queste meste rime, | in questi mesti, in questi oscuri accenti | il suon degli amorosi miei lamenti | e de le pene mie tra l’altre prime, | ove fia chi di valor apprezzi e stime, | gloria, non che perdon, de’ miei lamenti | spero trovar fra le ben nate genti, | poi che la lor cagione è sì sublime.

    (G. Stampa, Incipit di I sonetti d’amore, introduzione di Marta Savini, TEN, Roma 1994)


    Teresa Bandettini

    Più nota con il nome arcadico di Amarilli Etrusca (Lucca, 11 agosto 1763 – Lucca, 6 aprile 1837), poetessa e ballerina.

    In ne’ frigi campi Marsia | non sol dolce suona e canta, | ma più dotto esser si vanta | del di Pindo reggitor. || Fauni, Satiri, e silvani, | Semi-capri, Semi-Dei, | a’ soavi carmi e bei | con le orecchie aguzze stan.

    (In Poesie estemporanee di Amarilli Etrusca, Per Francesco Bertini, vol. II, Tipografo Ducale, Lucca, 1835, pp. 237-240.)


    Faustina Maratti

    Nota anche in Arcadia col nome di Aglauro Cidonia (Roma, 1679 circa – Roma, 1745), è stata una poetessa.

    Dolce sollievo dell’umane cure,
    Amor, nel tuo bel regno io posi il piede,
    E qual per calle incerto uom, che non vede,
    Temei l’incontro delle mie sventure.

    (Faustina Maratti, Rime dell’avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte, a cura di Giuseppe Cioffi, Napoli, 1833.)


    Maria Maddalena Morelli

    (Pistoia, 17 marzo 1727 – Firenze, 8 novembre 1800). A 20 cominciò a mostrare un’abilità innata per la poesia improvvisata o estemporanea. Nel 1761 istituì a Siena una sua Accademia detta Ordine dei Cavalieri Olimpici.


    Aurora Sanseverino

    (Saponara, 28 aprile 1669 – Piedimonte Matese, 2 luglio 1726)

    Nobildonna, poetessa e mecenate; tra i più importanti salottieri e committenti del Regno di Napoli.

    Sfoga pur contro me, Cielo adirato
    quanto più fai tuo crudo aspro furore
    ch’indarno tenti di fierezza armato
    spegner favilla al mio cocente ardore.

    (da Sfoga pur contro me, Cielo adirato, di Aurora Sanseverino, in AA.VV. Rime degli Arcadi (Roma, 1716 e 1736);
    “Componimenti poetici delle più illustri rimatrici di ogni secolo”, curato da Luisa Bergalli Gozzi,Venezia 1726, edizione anastatica Editrice Eidos di Mirano.)


    Maria Antonia Scalera Stellini

    (Acquaviva delle Fonti, 5 febbraio 1634 – Ariccia, 21 settembre 1704) è stata poetessa e drammaturga.

    Se ‘l mio Canto havrà propizia sorte
    Io saprò soggiogar Marte ed Astrea,
    Vincer il Tempo e incatenar la Morte.

    (Li divertimenti poetici, Proemio)


    Paolina Secco Suardo Grismondi

    La contessa Paolina Secco Suardo Grismondi (Bergamo, 11 marzo 1746 – Bergamo, 27 marzo 1801) nell’Accademia dell’Arcadia la contessa assunse il nome di Lesbia Cidonia, con cui fu conosciuta nel mondo letterario.

    D’alto incendio di guerra arde gran parte
    D’Europa, e intorno a lei scorre fremente
    Colla orribil quadriga il fiero Marte;

    (da Lesbia Cidonia a Palide Lidio, in “L’invito a Lesbia Cidonia e altre poesie”, Lorenzo Mascheroni, Unione tipografico-editrice torinese, Torino 1915.)


    Clotilde Tambroni

    (Bologna, 29 giugno 1758 – Bologna, 2 giugno 1817), filologa, linguista e poetessa.

    Nel 1792 entrò a far parte degli accademici dell’Arcadia, con lo pseudonimo di Doriclea Sicionia, e il 23 novembre 1793 ottenne, senza neanche possedere una laurea, la cattedra di Lingua Greca all’Università di Bologna.


    Caterina Percoto

    Caterina Marianna Percoto (Manzano, 19 febbraio 1812 – Manzano, 15 agosto 1887) è stata una scrittrice di racconti e poetessa.

    Negli anni cinquanta iniziò a raccogliere la tradizione narrativa popolare a scrivere racconti in lingua friulana. Dopo due anni di trattative con l’editore Le Monnier, il quale temeva che i titoli in friulano avrebbero infastidito gli Austriaci, nel 1863 i suoi testi furono pubblicati in due volumi in Racconti, una raccolta di favole friulane.


    Maria Antonietta Torriani

    (Novara, 1º gennaio 1840 – Milano, 24 marzo 1920)

    Con lo pseudonimo di Marchesa Colombi entrò nella storia del romanzo popolare e del femminismo.

    Riescivo bene nella composizione, ed i miei compagni del collegio militare erano convinti che sarei diventato un grande scrittore.
    Io però della poesia amavo sopra tutto quella epica, e la mia ambizione era d’essere un eroe. Tutte le manifestazioni della forza fisica mi entusiasmavano.

    ( Incipit di Riccardo Cuor di Leone, in La Marchesa Colombi, La cartella n. 4, Gargano, 1880.)


    Carolina Invernizio

    (Voghera, 28 marzo 1851 – Cuneo, 27 novembre 1916), fra le più popolari autrici di romanzi d’appendice tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

    Era la notte del giovedì grasso. Nessuno si ricordava di un inverno mite come quello, e il carnevale aveva uno sfogo inusitato.
    I ricchi se la spassavano nei palazzi; il popolo nelle osterie, sotto i portici, alla fiera, ai balli pubblici.
    I veglioni erano affollati e, come il solito, più di tutti si mostrava animato quello dello Scribe.
    Fra le maschere che avevano fatto il loro ingresso colà dopo la mezzanotte, vi era un domino femminile elegantissimo, troppo elegante, che stonava in quell’ambiente volgare.
    Veniva forse in cerca di un’avventura galante? Aveva un appuntamento?
    Una folla di studenti le fece cerchio.

    (C. Invernizio, I misteri delle soffitte, Adriano Salani Editore, 1930)


    Ada Negri

    (Lodi, 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945), poetessa, scrittrice e insegnante.

    È ricordata anche per essere stata la prima e unica donna a essere ammessa all’Accademia d’Italia.

    Io non ho nome. – Io son la rozza figlia
    Dell’umida stamberga;
    Plebe triste e dannata è la mia famiglia,
    Ma un’indomita fiamma in me s’alberga.

    (Ada Negri, da Senza nomeFatalità, 1892)


    Grazia Deledda

    Grazia Maria Cosima Damiana Deledda (Nuoro, 28 settembre 1871 – Roma, 15 o 16 agosto 1936), Premio Nobel per la letteratura (1926).

    La prima donna italiana ad aver vinto questo riconoscimento, con questa motivazione: «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».


    Sibilla Aleramo

    Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta “Rina” (Alessandria, 14 agosto 1876 – Roma, 13 gennaio 1960), è stata una scrittrice e poetessa.

    Un gatto. Pelo grigio e nero, lucentissimo. Occhi fosforescenti, musetto magnetico, movenze adorabili. Ecco il mio primo amore.

    (Incipit di Gioie d’occasione, citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993)


    Margherita Sarfatti

    Margherita Sarfatti, nata Margherita Grassini (Venezia, 8 aprile 1880 – Cavallasca, 30 ottobre 1961), è stata una scrittrice e critica d’arte, nota anche per la sua relazione con Benito Mussolini.


    Liala

    Amalia Liana Negretti Odescalchi (Carate Lario, 31 marzo 1897 – Varese, 15 aprile 1995), è fra le più note autrici di romanzi d’appendice del XX secolo.
    Deve il suo pseudonimo a Gabriele D’Annunzio, il quale volle darle un nome che contenesse ortograficamente un’ala.

    Di solito si letica con le donne che si amano o che non si amano più. Con le donne che ci sono indifferenti non si può leticare.

    (da Liala, Quel divino autunno, Sonzogno, 1975)


    Lalla Romano

    Graziella Romano (Demonte, 11 novembre 1906 – Milano, 26 giugno 2001), è stata una poetessa, scrittrice, giornalista e aforista.

    È una delle sei scrittrici trattate da Benedetta Centovalli nel suo corso Sei scrittrici, su BellevilleOnline dal 28 gennaio 2020.

    Suppongo che a quel tempo le valige fossero tutte a soffietto; comunque la nostra io la portavo con disinvoltura. Era di pelle — come faceva notare la mamma — e non pareva che in fatto di valige si potesse andare più in là.

    (L. Romano, Una giovinezza inventata, Einaudi, 1979. Incipit.)


    Antonia Pozzi

    (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938), poetessa.

    Scrisse in una lettera:

    la poesia ha questo compito sublime: di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci rimbalza nell’anima e di placarlo, di trasfigurarlo nella suprema calma dell’arte, così come sfociano i fiumi nella celeste vastità del mare.


    Elsa Morante

    (Roma, 18 agosto 1912 – Roma, 25 novembre 1985) scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice, tra le più importanti narratrici del secondo dopoguerra.

    Prima donna a essere insignita del Premio Strega nel 1957 con il romanzo L’isola di Arturo, è stata autrice del romanzo La storia, che figura nella lista dei cento migliori libri di tutti i tempi, stilata nel 2002 dal Club norvegese del libro.

    È una delle sei scrittrici trattate da Benedetta Centovalli nel suo corso Sei scrittrici, su BellevilleOnline dal 28 gennaio 2020.


    Natalia Ginzburg

    (Palermo, 14 luglio 1916 – Roma, 7 ottobre 1991), è stata una scrittrice, drammaturga, traduttrice e politica italiana, figura di primo piano della letteratura italiana del Novecento.

    È una delle sei scrittrici trattate da Benedetta Centovalli nel suo corso Sei scrittrici, su BellevilleOnline dal 28 gennaio 2020.

    Nella mia casa paterna, quand’ero ragazzina, a tavola, se io o i miei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: – Non fate malagrazie!
    Se inzuppavamo il pane nella salsa, gridava: – Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci!
    Sbrodeghezzi e potacci erano, per mio padre, anche i quadri moderni, che non poteva soffrire.

    (N. Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, 1963. Incipit.)


    Amelia Rosselli

    Amelia Rosselli (Parigi, 28 marzo 1930 – Roma, 11 febbraio 1996) è stata poetessa, organista ed etnomusicologa che ha fatto parte della “generazione degli anni trenta”, insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana. Nota per il suo plurilinguismo e per il tentativo di fondere l’uso della lingua con l’universalismo della musica.

    Morì suicida l’11 febbraio 1996 a cause di una grave depressione. La data del suicidio segna un nesso indelebile con quella di Sylvia Plath.


    Maria Luisa Spaziani

    (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014) è stata una poetessa, traduttrice e aforista, tre volte candidata al Premio Nobel per la letteratura, nel 1990, 1992 e 1997.

    Tradusse dall’inglese, dal tedesco e dal francese autori come Jean Racine, Gustave Flaubert, André Gide, Marguerite Yourcenar. Nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti la poetessa ebbe tra l’altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre.

    Da Le acque del sabato (Mondadori, 1954) a L’incrocio delle mediane (2008), la sua produzione poetica fu prolifica.


    Alda Merini con Benedetta Centovalli, docente del corso Sei scrittrici su BellevilleOnline

    Alda Merini

    Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice.

    Non avrei potuto scrivere in quel momento nulla che riguardasse i fiori perché io stessa ero diventata un fiore, io stessa avevo un gambo e una linfa

    (Alda Merini, da L’altra verità. Diario di una diversa)

    È una delle scrittrici trattate da Benedetta Centovalli nel suo corso Sei scrittrici, su BellevilleOnline dal 28 gennaio 2020.


    Anna Maria Ortese

    (Roma, 13 giugno 1914 – Rapallo, 9 marzo 1998) è stata una scrittrice.

    Ha ricevuto il Premio Strega e il Premio Viareggio.

    È una delle scrittrici trattate da Benedetta Centovalli nel suo corso Sei scrittrici, su BellevilleOnline dal 28 gennaio 2020.


    Clara Sereni

    Clara Sereni (Roma, 28 agosto 1946 – Zurigo, 25 luglio 2018) è stata una scrittrice, giornalista e traduttrice.

    Nella mia vita costruita a tessere mal tagliate, nella mia vita a mosaico (come quella di tutti, e più delle donne) la casalinghitudine è anche un angolino caldo.
    Un angolino da modificare ogni momento, se fosse fisso sarebbe morire, le ricette sono una base per costruire ogni volta sapori nuovi, combinazioni diverse.
    Reinventare unico sconfinamento possibile, reinventare per non rimasticare, reinventare per non mangiarsi il cuore.

    (da C. Sereni, Casalinghitudine, Einaudi, 1987)

    È una delle scrittrici trattate da Benedetta Centovalli nel suo corso Sei scrittrici, su BellevilleOnline dal 28 gennaio 2020.


    La lista si interrompe qui, ma non finisce, anzi.

    Il New York Times in un recente articolo ha scritto che molti dei libri italiani più importanti degli ultimi anni sono scritti (e letti) da donne. Oltre a Elena Ferrante, l’articolo cita Nadia Terranova, Claudia Durastanti, Helena Janeczek, Igiaba Scego, Donatella Di Pietrantonio e Veronica Raimo. Non sono le sole.

    È una buona notizia, ma non è una notizia. Letteratura è un sostantivo femminile.

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