Disegni in cerca dāautore ĆØĀ il Premio letterario nato dalla collaborazione traĀ Collezione RamoĀ eĀ Scuola di scrittura Belleville, legato allāomonima mostra che si terrĆ negli spazi della Scuola Belleville a Milano. Opere su carta di grandi artisti affiancate da racconti inediti: immagini e parole entrano in dialogo.
Quando partivano i soldati di Roberta Garavaglia ĆØ il racconto scelto per accompagnare l’opera di Domenico Gnoli, Presentation of the Characters, 1960.
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della mostra, sull’opera:
Ā«Presentation of the Characters ĆØ letteralmente la presentazione al lettore dei protagonisti dellāunica fiaba scritta e illustrata da Domenico Gnoli in inglese del 1960, intitolata Orestes or the art of Smiling. La carta esprime tutta lāoriginalitĆ stilistica e lāinventiva giĆ solo a partire dalle scritte sui muri che si aprono come una quinta teatrale da cui fa capolino un intruso sul muro di destra.Ā»
QUANDO PARTIVANO I SOLDATI
di Roberta Garavaglia
ispirato all’opera di Domenico Gnoli
Dormiva profondamente, quando arrivoĢ qualcuno a scuoterla: Ā«Principessa Piri, i soldati aspettano i tuoi saluti prima di partire per la guerra, se non ti accompagno in tempo mi tagliano la testa!Ā»
Coco Fiore, il guardiano dellāisola, aveva un piglio agitato e una voce grassa che suscitavano nella principessa inquietudine e fastidio, era come se una tempesta di sabbia le fosse entrata nel cuore. Eppure si alzoĢ, indossoĢ lāabito piuĢ provocante e il sorriso piuĢ dolce e quando fu pronta usciĢ con Coco Fiore.
Fendevano la foschia e a ogni passo sollevavano del terriccio rossastro. Le case dei soldati in partenza erano vuote e quelle in cui restavano le mogli erano comunque chiuse e silenziose. Allāultima curva prima del porto la principessa si accorse che aveva perso le scarpe, sarebbe dovuta tornare indietro a cercarle, o forse no, ma comāera possibile che avesse perso le scarpe? Coco Fiore disse che sarebbe andato lui stesso a recuperarle, ma in un altro momento, non potevano fare tardi per i saluti ai soldati.
Si avvicinoĢ al generale Camillo, si inchinoĢ e gli indicoĢ la principessa. Il generale disse Ā«Avete fatto tardiĀ», allora Coco Fiore imploroĢ di non tagliargli la testa cheĢ doveva compiere una missione per la principessa. Lei bacioĢ i soldati in fronte uno a uno e alla fine cāera chi applaudiva e chi gridava canti di guerra, poi i soldati si imbarcarono e scese un gran silenzio.
La principessa fu presa da una grave preoccupazione, era come se il mare le fosse entrato nel cuore, impetuoso e freddissimo: il suo innamorato non era tra i soldati.
Coco Fiore tornoĢ di corsa, ma reggeva in mano una scarpa soltanto. Lei infiloĢ quellāunica scarpa e si mise in cammino, lui spariĢ di nuovo alla ricerca della seconda.
La principessa andoĢ a casa del suo innamorato e trovoĢ il pappagallo, Ā«Gigi ama Piri, Gigi ama PiriĀ» diceva. Ā«Dimmi, dove si eĢ nascosto Gigi?Ā» chiese lei. Ā«Gli esseri intelligenti vivono sopra gli alberiĀ» rispose il pappagallo, ma era la sua frase preferita dopo we want music cosiĢ la principessa non ci badoĢ. CamminoĢ fino alla piazza dove Gigi si era dichiarato con una promessa tra le labbra, adesso nel suo cuore soffiavano il vento e una tenera speranza.
Gigi sedeva sul grande albero della piazza, era lassuĢ da prima dellāalba e il suo stomaco brontolava e lui pure si annoiava.
Coco Fiore aveva recuperato la seconda scarpa, ma non poteva piuĢ trovare la principessa. Per evitare la spada del generale Camillo provoĢ a fuggire per mare usando la scarpa come barca, ma non funzionoĢ, cosiĢ tornoĢ indietro. Raggiunse la piazza e si sentiĢ chiamare dalla principessa, dovāera?
Poi venne un soldato, si sdraioĢ sotto il grande albero, si addormentoĢ e sognoĢ la sua cara Palmira. Ā«Viva i disobbedientiĀ» cantava intanto il pappagallo.
Fu allora che mi affacciai e vidi quella stramba compagnia sopra lāalbero, e sentivo che erano personaggi autentici ma non capivo piuĢ se eravamo dentro il sogno di Pira o dentro quello di Orestes; ma chi era Orestes?