Vai al contenuto

“Testa-coda” di Valentina Confuorto

    Testa-coda, Confuorto-Perilli

    Disegni in cerca d’autore è il Premio letterario nato dalla collaborazione tra Collezione Ramo e Scuola di scrittura Belleville, legato all’omonima mostra che si terrà negli spazi della Scuola Belleville a Milano. Opere su carta di grandi artisti affiancate da racconti inediti: immagini e parole entrano in dialogo.

    Testa-coda di Valentina Confuorto è il racconto scelto per accompagnare l’opera di Achille Perilli, Senza titolo, 1962.

    Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della mostra, sull’opera:

    «Achille Perilli, con la sua coppia di esseri in rosso e blu (1962) solo apparentemente astratti, risponde all’invasione del fumetto americano del dopoguerra, virando verso una divisione in riquadri in puro stile comics.»

    TESTA-CODA

    di Valentina Confuorto

    ispirato all’opera di Achille Perilli

    Tu che mi hai allattato, tu che mi hai ninnato, tu che mi hai vestito, tu che mi hai lavato. Tu che mi hai sgridato, tu che mi hai tirato i capelli, tu che mi hai schiaffeggiato davanti ai miei amici, tu che mi hai lasciato con lui.

    Ho dimenticato i tuoi seni e le tue braccia, delle tue mani ho rimosso le carezze, non voglio ricordare, ma quando chiudo gli occhi lui è sempre lì che mi parla. Che mi tocca. E tu non ci sei. E quando torni non mi vedi e non mi ascolti – e se urlo mi schiaffeggi e non mi credi. Mi punisci. Come se fosse colpa mia.

    Mi chiamo Giacomo, ho trentadue anni e ho appena rotto un bambino. Il figlio di mia sorella. L’ho terrorizzato abbastanza, non dirà niente a nessuno. Qualcuno deve essere punito per questo.

    ***

    La mano di Mattia mi stringe e mi preme contro il muro. Mi sgretolo un po’, resisto finché posso. Mi spalma con violenza, mi sento accartocciare la testa. Come può una mano così piccola serrarmi così forte? Perché oggi è così sudata? Adesso mi sbatte e risbatte in punti lontani, sento che quasi si sloga la spalla. Mi spezza e scoppia a piangere. Io non soffro, non tanto almeno. Noi pastelli conserviamo ben poco dell’albero. Ma sul muro… mi ha pestato e ripestato negli stessi punti. Finora non sono mai stato così nero.

    ***

    È una fortuna che Giacomo sia potuto rimanere con Mattia, anche se l’ho avvisato all’ultimo momento. È sempre così dolce con lui, giocano tantissimo insieme. Mattia sembra contento all’idea di avere presto una sorellina. Devo di nuovo fare pipì, ah, che stress… Mi ero dimenticata come ci si sente. Però, se il mio avvocato ha ragione, così avrò molti più alimenti. Rino non scoprirà mai che la bimba non è sua. Mi manca un sacco il cane, riuscirò ad averlo indietro. Speriamo non ci sia troppo coda al supermercato.

    ***

    La mia coda! Ci sei passato con la moto sopra e adesso sanguina e non riesco a leccarmela. Dormivo, cosa mai ti ho fatto?

    Il dolore passerà e lo dimenticherò. Non potrò più scodinzolare, ma sarò ancora felice. E tu? Cos’è questo frastuono? Perché sei volato così lontano dalla moto?

    Scuola di scrittura Belleville