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Due racconti di TYPEE Scelti da Belleville
(10 – 16 giugno)
La figliata
di Fiorenzo
Domenico pensava al padre; pensava al figlio; non pensava allo spirito santo ma alla moglie, ma il senso di colpa c’era lo stesso. Saliva guardingo il pendio di vico dell’Imbasciata, e arrivato a metà della strada che portava su verso Sant’Elmo si fermò, diede un’occhiata furtiva alla strada e bussò a un terraneo.
“Teso’ entra, è aperto!” squillò una voce dentro. Domenico spinse la porta e sentì l’odore buono di cucinato lento. Si fece avanti mormorando un “permesso” timido.
“Te piace la genovese? sì?”
Antonio e le sirene
di Roberta Spagnoli
Solo d’inverno Lentisco torna ad essere quello che è. Tutti in paese, dopo l’inizio delle scuole, cominciano ad aspettare con impazienza l’arrivo dell’ora solare che riporta le cose a posto, finalmente.
Ma quest’anno l’inverno se ne frega dell’ora solare. Le giornate continuano ad essere lunghissime e si smorzano dentro tramonti rossi che non lasciano speranza nemmeno di un goccio di pioggia; poi questo ponentino dall’odore di primavera che non se ne vuole andare, e dire che oramai è metà ottobre.
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