Dal 1994 Andrea Camilleri ha pubblicato, soltanto per Sellerio, centocinque libri, tra cui decine di episodi del commissario Montalbano, vendendo solo in Italia la strabiliante cifra di 20 milioni di copie (senza peraltro mai essere arrivato al milione con un singolo titolo). Il primo fu La strage dimenticata che uscì nel 1984. Il primo in cui compare il commissario Montalbano è La forma dell’acqua, n.303 della collana La memoria, che uscì nel 1994. L’ultimo è Conversazione su Tiresia, del 2019.
Andrea Camilleri ha creato una lingua traboccante di parole mai sentite, in bilico tra italiano e siciliano, ed è riuscito a regalarle a milioni di persone che, probabilmente, sarebbero state restie ad accettarle da qualunque altro scrittore. In La lingua batte dove il dente duole, libro conversazione con Tullio De Mauro uscito nel 2013, Camilleri ha spiegato: «Non si tratta di incastonare parole in dialetto all’interno di frasi strutturalmente italiane, quanto piuttosto di seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il suono delle parole. Per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c’è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane».
Quello che segue è un dizionario incompleto basato sul progetto camillerindex.org. Elenca alcune delle parole che abbiamo imparato ad amare, e in qualche caso a usare, grazie ai suoi libri.
Grazie.
bonarma
cardascioso
ralogio
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