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I due Scelti da Belleville su TYPEE

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    I due Scelti da Belleville su TYPEE

    (15 – 21 luglio)

     

    Fendendo l’acqua come squali

    di Bah

    Mia madre mi raccontava che avevo origini in comune con certi eroi mitologici come Achille, che aveva combattuto impavido una lunga guerra, Eracle, che aveva vinto mostri fantastici o Enea, che aveva fondato Roma. Perché, anche se ero femmina, per metà ero figlia di un dio, un dio venuto dal mare.

    Non ho mai saputo chi fosse mio padre. Nessuno lo sapeva sull’isola.

    – Ninetta! -, apostrofavano mia nonna per la strada le comari – Ma com’è stato che tua figlia aspetta un bimbo? Mai la si vide in compagnia di un uomo -; e quando lei tirava dritto senza rispondere, proseguivano – Cosa fu, Immacolata Concezione? -.

    Mia nonna aveva cercato di farsi dire con chi era avvenuto il fattaccio, ma mia madre serrava la mascella e scuoteva la testa. Nel frattempo le comari avevano preso a segnarsi al suo passaggio, ma lei se ne andava a testa alta, come una regina.

    Effettivamente mia madre, quando si inginocchiava in Santa Maria delle Grazie Incoronata, illuminata dal fascio di raggi che filtrava dalla finestrella sopra l’altare, pur con quei capelli ricci e neri, quell’incarnato bruciato dal sole, quegli occhi della stessa tonalità dell’arena della Chiaiolella, poteva sembrare una versione in bianco e nero della Vergine Maria.

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    Genesi

    di Gianna Manfré Veronesi

    Ad Adele negli ultimi giorni era apparsa una strana idea in testa: quella di leggere la Bibbia.

    Chissà cosa dice davvero, chissà cosa viene narrato e chi sono gli autori. Non l’aveva mai saputo. Sapeva solamente le preghiere del Catechismo, quelle che Suor Rosanna le aveva insegnato, quelle che poi recitava insieme a tutti gli altri in Chiesa. Ma erano scritte nella Bibbia o se l’era inventate qualche prete, vescovo, Papa, nel corso della storia?

    Sì, avrebbe dovuto fare chiarezza sulla questione.

    Si era già scaricata da Internet tutti i tipi di Bibbia che le erano venuti in mente. Ebraica, cattolica, ortodossa, protestante, persino quella dei Testimoni di Geova, e il Corano. Quale scopo voleva vedere in tutto questo? Voleva trovare quell’unico filo conduttore che le unisce tutte, le religioni. Un’unica verità divisa per anni in fazioni che sussistono sul nulla, migliaia di persone plasmate da dottrine che alla fine onorano e lodano un solo Dio. Aveva pensato anche di studiare l’Induismo, il Buddhismo e tutto ciò che sapeva d’orientale, sicura che anche lì avrebbe trovato quel filo comune, ma si era data tempo. Non correre, Adele, non correre. Ti ritroverai con tanta confusione in testa e nessun filo da percorrere, si era detta. E così si era ripromessa di continuare, ma con calma. La foga del sapere ti porta sempre al non-sapere o al sapere male.

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