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Scrivere di sé

16,00 

Il coraggio di avere vergogna.

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Docente
Walter Siti
Durata
42 minuti
Modalità
Streaming video

Fin dall’antichità scrittrici e scrittori hanno raccontato fatti della propria vita, ma è nel Settecento – con le Confessioni di Rousseau – che nasce l’autobiografia come genere letterario: scrivere di sé diviene il mezzo per dialogare con l’umanità, cercando l’universale nelle esperienze personali. Ma come si trasforma un’esistenza ordinaria, perfino banale, in letteratura? Che rapporto c’è tra sincerità e finzione? Come superare la paura di “mettersi a nudo” sulla pagina? In che modo i personaggi di un racconto si fanno portatori delle nostre esperienze e dei nostri pensieri più reconditi? Walter Siti, tra i maggiori scrittori contemporanei e capofila della corrente dell’autofiction in Italia, riflette sugli aspetti che, da Proust e Dostoevskij fino a oggi, accomunano chi ha saputo mescolare vita e letteratura.

 

Sommario

Scrivere di sé: dall’antichità ai Saggi di Montaigne. Quando il privato diventa pubblico: il Settecento e le Confessioni di Rousseau. Il diario tra scrittura privata e congiuntura storica. Laboratorio: dare un valore letterario alle proprie vicende personali. Contro la vergogna. Sincerità e finzione. Esempi di autobiografia letteraria: Proust e lo spirito del tempo, Rousseau e la scoperta dell’infanzia, Dostoevskij e l’io “nascosto” nei personaggi. La cosa più difficile da dire. Prima e terza persona: un confronto. Il personaggio come stuntman.

Docente

Walter Siti

Docente universitario in pensione, critico letterario e romanziere (e anche, come spesso si dice in tono d'accusa, intellettuale). Per Einaudi pubblica il primo romanzo, Scuola di nudo (1994, riedito da Rizzoli nel 2016), proseguendo nella stessa casa editrice con altre opere fino a Troppi paradisi(2006, 2015 Finalista Premio Bergamo). Nel 2012 arriva il primo romanzo per Rizzoli, Resistere non serve a niente(Premio strega, Premio Viareggio), cui seguono tra gli altri Bruciare tutto (2017), La natura è innocente. Due vite quasi vere (2020), e l'ultima opera I figli sono finiti (2024). È curatore delle opere complete di Pasolini per la collana I Meridiani di Mondadori, e su di lui ha scritto il saggio Quindici riprese (Rizzoli 2022). Le opere più recenti di saggistica sono C'era una volta il corpo (Feltrinelli 2024) e La fuga immobile. Lo strano caso della generazione Z(Silvio Berlusconi Editore 2025). Nato a Modena nel 1947, morirà probabilmente a Milano.

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