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Pensare il sonno

    Da sempre, chi dorme troppo è considerato pigro e incapace. Ma anche gli insonni, sempre più numerosi in Italia e nel mondo, non godono di buona reputazione: imprevedibili, non-sincronizzati, si sottraggono alla logica neoliberista che vede nel riposo notturno una garanzia di produttività. In nome di tutti coloro che stanno svegli di notte, per scelta o loro malgrado, Theresia Enzensberger ci guida nell’esplorazione dei meccanismi del sonno dal punto di vista biologico, storico, sociale, politico e narrativo. Perché dormire, la più “naturale” delle attività, significa tutto e il contrario di tutto: resa, riparazione, vulnerabilità, fiducia, sovvertimento, resistenza.

    Theresia Enzensberger

    Nata a Monaco nel 1986 è una scrittrice e giornalista tedesca. Ha studiato cinema e teoria del film al Bard College di New York e ha firmato opere di narrativa, saggi e reportage. Tra i suoi libri ricordiamo il romanzo Blaupause (La ragazza del Bauhaus, Guanda 2019), che ha vinto la Medaglia Alfred Döblin, e il saggio Dormire, uscito nel 2025 per EDT.

    Vincenzo Latronico

    Vincenzo Latronico è autore dei romanzi Ginnastica e rivoluzione (Bompiani 2008, vincitore del Premio Giuseppe Berto Opera Prima), La cospirazione delle colombe (Bompiani 2011, vincitore del Premio Bergamo e del Premio Napoli),  La mentalità dell’alveare  (Bompiani 2013), Le perfezioni (Bompiani 2022, vincitore del Premio Mondello) e La chiave di Berlino (Einaudi 2023). Ha tradotto, tra gli altri, Isaac Asimov e George Orwell, e collabora con il Post.

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