Scrivi come se tutti quelli che conosci fossero morti è un workshop in otto incontri per trasformare i materiali autobiografici in narrazione. Sotto la guida di Sebastiano Mauri, artista, scrittore e regista, i partecipanti impareranno a convertire la ferita in risorsa e la paura in libertà espressiva, esplorando la dimensione narrativa delle proprie fragilità.
Per raccontare lo spirito del corso abbiamo provato a usare le lettere dell’alfabeto: è nato un vero e proprio abbecedario a tema scrittura che vi proponiamo qui sotto.
ARCHETIPO
Perché ogni storia è la storia di tutti.
BUGIA
Perché mentendo si può dire la verità, e viceversa.
CENSORE INTERNO
Perché scrivere vuol dire disfarsi di quella voce interiore che dice “non sei capace”.
DISEGNO
Perché l’emozione può diventare figura, e viceversa.
EMPATIA
Perché niente di ciò che è umano ci è estraneo.
FRIZIONE
Perché senza contrasto, sfregamento e conflitto semplicemente non c’è storia.
GIUDIZIO, PAURA DEL
Perché creare fa rima con rischiare.
HUMOUR
Perché la risata può essere un’illuminazione.
INESPLORATO
Perché si scrive per scoprire di cosa stiamo scrivendo.
LIBERTÀ
Perché è più interessante.
MEMORIA
Perché scrivere è trovare la nostra madeleine.
NARRAZIONE
Perché a raccontare si impara.
OBLIQUITÀ
Perché è sempre questione di sguardo.
PERSONAGGIO
Perché scrivendo diventi altro da te.
QUEERNESS
Perché da vicino nessuno è normale.
RITMO
Perché la pagina deve suonare.
SCENEGGIATURA
Perché ognuno è l’eroina del suo viaggio.
TRAMA
Perché nei libri cerchiamo la vita senza le parti noiose.
UNICITÀ
Perché la storia è nei dettagli.
VOYEURISMO
Perché farsi gli affari degli altri è il primo istinto di uno scrittor*.
ZONA DI CONFORT, USCIRE DALLA
Perché scrivere è stare scomodi.
La prossima edizione del corso Scrivi come se tutti quelli che conosci fossero morti è in programma da martedì 22 aprile a Milano: per info e iscrizioni cliccare qui.