Scrivi come se tutti quelli che conosci fossero morti è un workshop in otto incontri per trasformare i materiali autobiografici in narrazione. Sotto la guida di Sebastiano Mauri, artista, scrittore e regista, i partecipanti impareranno a convertire la ferita in risorsa e la paura in libertà espressiva, esplorando la dimensione narrativa delle proprie fragilità.
Per raccontare lo spirito del corso abbiamo provato a usare le lettere dell’alfabeto: è nato un vero e proprio abbecedario a tema scrittura che vi proponiamo qui sotto.
- Archetipo
Perché ogni storia è la storia di tutti.
- Bugia
Perché mentendo si può dire la verità, e viceversa.
- Censore interno
Perché scrivere vuol dire disfarsi di quella voce interiore che dice “non sei capace”
- Disegno
Perché l’emozione può diventare figura, e viceversa.
- Empatia
Perché niente di ciò che è umano ci è estraneo.
- Frizione
Perché senza contrasto, sfregamento e conflitto semplicemente non c’è storia.
- Giudizio, paura del
Perché creare fa rima con rischiare.
- Humour
Perché la risata può essere un’illuminazione.
- Inesplorato
Perché si scrive per scoprire di cosa stiamo scrivendo.
- Libertà
Perché è più interessante.
- Memoria
Perché scrivere è trovare la nostra madeleine.
- Narrazione
Perché a raccontare si impara.
- Obliquità
Perché è sempre questione di sguardo.
- Personaggio
Perché scrivendo diventi altro da te.
- Queerness
Perché da vicino nessuno è normale.
- Ritmo
Perché la pagina deve suonare.
- Sceneggiatura
Perché ognuno è l’eroina del suo viaggio.
- Trama
Perché nei libri cerchiamo la vita senza le parti noiose.
- Unicità
Perché la storia è nei dettagli.
- Voyeurismo
Perché farsi gli affari degli altri è il primo istinto di uno scrittor*.
- Zona di comfort, uscire dalla
Perché scrivere è stare scomodi.
La prossima edizione del corso Scrivi come se tutti quelli che conosci fossero morti è in programma da martedì 24 settembre a Milano: per info e iscrizioni cliccare qui.