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Il poeta che legge di Francesco Targhetta/2

    Francesco Targhetta, scrittore e poeta italiano, dall’8 al 29 ottobre sarà il “Poeta che legge” su TYPEE: ogni appuntamento video, della durata di cinque minuti, sarà dedicato alla lettura e al commento di tre poesie, sulle quali Targhetta offrirà consigli, suggerimenti, spunti e approfondimenti di lettura.

    I capitoli precedenti sono qui.


    Capitolo 2


    e domani è lunedì, e, di Il Verte

    tra quattro mesi è Natale
    e ci saranno i canti
    noci, fichi, camini
    panettoni farciti, che una volta invece
    la scorza dei mandarini sulle stufe

    e con i flûte in mano
    dinanzi a presepi di plastica
    penseremo a questo ferragosto
    a questo spartiacque
    che ancora deve morire

    Ci arriveremo, magari noi
    ancora una volta
    le nostre vicissitudini impacchettate
    con fiocchi giganteschi
    quasi a misurarci la statura

    Tra quattro mesi è Natale
    e domani è lunedì
    e indosseremo cravatte, mutande
    in seta, in saldo
    e maschere all’ultima moda
    che esaltino gli occhi perdio
    peraltro, umidi, ma nemmeno
    ché il male si esorcizza
    oppure fa tendenza
    come auguri sotto l’albero


    Quasi estate, di Loretta 68

    Ho una quasi estate
    dondolante su di una gruccia di ferro
    come un pappagallino ripetente
    appesa sul filo dei panni
    Ho baci infilzati da aghi di pioggia
    ed un letto disfatto da rifare
    e lenzuola macchiate da lavare
    per un sogno schiantato che si è infranto
    Ballerina dentro ad un cassetto di ricordi alla lavanda
    la speranza con gambe fragili di paglia
    che mi suonino al campanello
    Il postino
    il giardiniere
    il fruttivendolo
    con le mie ciabatte gialle correrei ad aprire
    Offrirei a loro uno alla volta
    un fiore premuto sull’alluce
    un piccolo amore claudicante ai bordi della bocca
    un batticuore per il quale valga ancora la pena aprire la porta
    Con malli spaccati a metà
    e polpa di noci sulle labbra
    è da poco ch’é mancata l’estate
    avete malinteso
    lo dico per voi direi


    Un aquilone arancio, di Ezio Falcomer

    C’è un aquilone arancio nella calotta del mio cranio,
    lacrimogeni e sirene, disordini intestinali.
    Non ho amici, né selvaggina,
    non ho ricordi, né tesori sepolti.
    Ho nausee di vita e di fatica,
    di noia e debolezza.
    Le albe sono bianche e pirotecniche,
    la fantasia perversa, e sacra.
    C’è una civetta blu nella calotta del mio cranio,
    un giardino senza vegetali,
    bottiglie vuote di alcolici, cacche di piccioni,
    ideali e utopie essiccati.
    Non parlo con nessuno,
    solo con le parole.

    Francesco Targhetta
    Francesco Targhetta

    È nato a Treviso nel 1980 e insegna lettere alle scuole superiori. Nel 2014 ha vinto il Premio Delfini e il Premio Ciampi (da cui la plaquette "Le cose sono due", Valigie Rosse, 2014). Il suo libro in versi "Perciò veniamo bene nelle fotografie" (2011 e 2019) è stato fra i tre finalisti del Premio Internazionale Flaiano per la narrativa opera prima e fra i cinque finalisti del Premio Carducci. Curatore della riedizione de "Gli aborti" di Corrado Govoni (2008) e autore della raccolta di versi "Fiaschi" (2009 e 2020), nel 2018 ha pubblicato la sua prima opera romanzesca tout court ("Le vite potenziali"), aggiudicandosi il Premio Selezione Campiello nello stesso anno.