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Due poesie inedite di Francesco Targhetta

    Francesco Targhetta, scrittore e poeta italiano, dall’8 al 29 ottobre sarà il “Poeta che legge” su TYPEE: ogni appuntamento video, della durata di cinque minuti, sarà dedicato alla lettura e al commento di tre poesie, sulle quali Targhetta offrirà consigli, suggerimenti, spunti e approfondimenti di lettura.
    Come introduzione, due poesie inedite.



    1. Vito

    Vito evita la vita da una vita:
    gli mette ansia, come tutto il resto,
    e per riuscire a viverla non resta
    che un suo incondizionato disinnesco.

    È figlio del suo tempo come esempio
    di svuotamento:
    è il prototipo dell’anedonico,
    l’automa-tipo in un dagherrotipo,
    ma ogni giorno si esercita nel plagio
    di un uomo che si trova
    a proprio agio nel mondo.

    L’amore non è che inadeguatezza:
    solo a celarlo si sente all’altezza
    di chi con piena ragione lo ignora,
    e dunque spera di non provare altro
    che quella forma di tedio febbrile
    minacciata a ogni ora su ogni fronte.

    Si può dirlo perciò inoffensivo?

    Il suo nome è la vita al maschile,
    così porta scritto in fronte l’equivoco.



    2. (Non essere in grado di accettare) la brutalità del mondo

    I video dei profughi, degli incidenti,
    dell’estrema indigenza e delle esecuzioni,
    rifiuta di vederli, clicca altrove,
    sa che non riesce a tollerarne il dolore,
    e delle notizie bastano i titoli.

    C’è la possibilità
    che si riveli trattarsi
    solo di meschinità.
    La considera, con scarsi
    strascichi:
    nella vita ha ben appreso
    ad autodifendersi.

    A ripararsi dal male altrui, certo,
    si rimane di tutto poco pratici,
    bambini incanutiti senza accorgersene,
    nella parte di mondo fortunata
    dove latitano gli accadimenti.

    Quando affiorano ricordi infelici
    schiocca la lingua sul muro dei denti.

    Francesco Targhetta
    Francesco Targhetta

    È nato a Treviso nel 1980 e insegna lettere alle scuole superiori. Nel 2014 ha vinto il Premio Delfini e il Premio Ciampi (da cui la plaquette "Le cose sono due", Valigie Rosse, 2014). Il suo libro in versi "Perciò veniamo bene nelle fotografie" (2011 e 2019) è stato fra i tre finalisti del Premio Internazionale Flaiano per la narrativa opera prima e fra i cinque finalisti del Premio Carducci. Curatore della riedizione de "Gli aborti" di Corrado Govoni (2008) e autore della raccolta di versi "Fiaschi" (2009 e 2020), nel 2018 ha pubblicato la sua prima opera romanzesca tout court ("Le vite potenziali"), aggiudicandosi il Premio Selezione Campiello nello stesso anno.