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Il prossimo 6 novembre partirà la nona edizione della Scuola annuale di scrittura, un percorso teorico e pratico ad alta intensità pensato per tutti coloro che vogliono affinare le proprie capacità di scrittura. E lavorare a un progetto (romanzo, raccolta di racconti, memoir, soggetto per un film o una serie TV, podcast, reportage…) sotto la guida degli insegnanti. Alla fine del corso, gli studenti potranno presentare i propri testi a case editrici e agenzie letterarie.
Dalla costruzione dei personaggi a quella della trama, dalla stesura dei dialoghi all’uso del punto di vista, dall’approfondimento dei generi all’editing, dai fondamenti del giornalismo a quelli della sceneggiatura e del podcast, il percorso didattico della Scuola annuale è il più impegnativo e completo tra quelli offerti da Belleville: 300 ore a stretto contatto con i docenti e il tutor per imparare le tecniche della narrazione e avvicinarsi al mondo dell’editoria e dei media.
Se ancora non vi abbiamo convinti e vi state chiedendo perché frequentare la Scuola annuale, abbiamo elencato sette buoni motivi per farlo.

1. Perché si legge. Tanto.

2. Perché si scrive.

3. Perché si scopre che ogni scrittore è anche un attore.

4. Perché scrivere è sapere tutto, dalle regole della pallamano a come si uccidono i draghi.

5. Perché ogni giorno la lavagna si riempie – di mappe, idee, percorsi.

6. Perché ci sono le pause caffè.

7. Perché scrivere è avere “un piede nell’erudizione, l’altro nella magia”. (M. Yourcenar)

Altri sette buoni motivi per iscriversi alla Scuola annuale di scrittura:

1. Perché la scrittura è relazione.

2. Per diventare il lettore che ogni scrittore vorrebbe.

3. Perché da un dettaglio può nascere una grande storia.

4. Per scoprire che scrivere è anche riscrivere.

5. Perché il mondo ha bisogno di punti di riferimento, ma anche di virgole.

6. Perché “se il libro che vorresti leggere non è ancora stato scritto, allora quel libro devi scriverlo tu”. (T. Morrison)

7. Per aggiungere storie alla trama del mondo.

Inoltre:

  • Perché si entra a far parte di una comunità di scrittori e lettori.
  • Perché il primo nemico di chi scrive è la vaghezza.
  • Perché la prima qualità di chi scrive è la testardaggine.
  • Per fare i conti con i propri punti di forza e di debolezza.
  • Per superare il “censore interno” e assumersi il rischio della creazione.